Le leggende europee su Rama. European legends about Rama.

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Fetonte e gli Asi.  Fetonte and the Asi.

 

Il mito di Fetonte sembra non riguardare solamente l'area del Piemonte ma, secondo quanto riportano le antiche tradizioni dello sciamanesimo druidico europeo, estenderebbe la sua influenza culturale a tutto il continente europeo. Le leggende e le tradizioni di tutta Europa parlano della caduta dal cielo, nell’area della Valle di Susa, di un oggetto di origine divina, portatore di conoscenza sulla Terra, che avrebbe dato il via a una tradizione iniziatica ancora esistente nel nostro tempo. 

Il mito si può anche riallacciare alle leggende nordiche relative alle vicende degli Asi, gli antichi Dei del Nord, progenitori dell’umanità, le quali parlano della sconfitta, da parte degli Asi, dei giganti che dominavano la Terra ai primordi della storia. Gli Asi furono aiutati da Loki, il figlio ardente del tuono e della tempesta, caduti come un colpo di martello sulla terra. Insieme a Loki gli Asi liberarono il pianeta dai ghiacci e consentirono in seguito a Odino, il loro re, di creare un mondo che risultasse adatto per l’umanità a cui egli stesso aveva dato vita e che fu posta in una sorta di Eden, protetto da una muraglia circolare fatta di pietre. Qui nacquero le scuole iniziatiche dei grandi saggi che generarono le tradizioni che si diffusero poi in tutta Europa e che continuerebbero ancora nel nostro tempo.

Fetonte e la ruota d'oro in un mosaico del 200ac. Phaeton and the golden wheel in a mosaic of 200ac.

Fetonte, i greci e il Graal. Fetonte, the Greeks and the Grail.

Queste leggende sembrano coincidere con il mito greco dei primi Dei che, come dice Platone, si divisero la terra per donare agli uomini la loro conoscenza, raccontano che in questa vasta zona la caduta dell’oggetto diede vita a un «recinto», un’area protetta, in cui gli esseri umani dell’epoca poterono accedere a conoscenze profonde della scienza e dello spirito. L’antica leggenda greca di Fetonte riprende il tema del mito del Graal con un riferimento diretto alle vicende del Piemonte. Nelle Metamorfosi di Ovidio, il testo narra di Fetonte, figlio di Apollo, il dio Sole, che salì sul carro del padre per provare a guidarlo pur essendone incapace, e finì per perderne il controllo avvicinandosi troppo alla Terra e incendiandola. Zeus, per salvare la Terra, fulminò il figlio di Apollo, Fetonte, che precipitò al suolo cadendo nel fiume Eridano, l’antico nome del Po. Secondo le antiche leggende della tradizione druidica Fetonte cadde in un luogo posto all’incontro di due fiumi, dove si uniscono la Dora e il Po. Una zona in cui secoli più tardi sarebbe sorta la città di Torino. Molti autori hanno associato la figura di Fetonte a quella della leggenda di Lucifero: la somiglianza con il mito medievale del Graal è più che mai evidente. Proprio al mito di Fetonte è associata la leggenda della città di Rama.

 

  

 

Fetonte nelle Alpi Cozie e in Piemonte.  Fetonte in the Alpi Cozie and Piedmont.

Secondo le antiche tradizioni druidiche del Piemonte….. Il dio sarebbe disceso con il suo carro di metallo dorato nella Valle di Susa, alle pendici del monte Roc Maol, l’attuale Rocciamelone, dove esisteva un’antica e mitica caverna sacra che si apriva sul fianco della montagna per inoltrarsi nelle sue viscere di roccia sino a raggiungere l’altro versante dell’area piemontese identificabile con le Valli di Lanzo. Nel luogo della sua discesa dal cielo, Fetonte avrebbe incontrato gli uomini che vivevano nei tempi antichi, il dio, sceso nella Valle di Susa, avrebbe incontrato una confraternita di uomini di quel tempo che praticava il culto del fuoco, ritenuto come un’emanazione del Sole, la manifestazione della divinità che regnava sull’universo. Fetonte aveva scelto una radura in una foresta della valle e per sacralizzarla si era fatto costruire dai suoi due assistenti di metallo dorato un grande cerchio di dodici enormi pietre erette. Qui accoglieva i membri della consorteria del fuoco per insegnare loro i segreti del Cielo e della Terra, trasformandoli per merito della sua conoscenza in creature semidivine. Il suo insegnamento riguardava le varie scienze, dall’agricoltura alla matematica, alla scrittura, alla medicina, all’astronomia e alla tecnologia della fusione dei metalli. Da questo memorabile evento l’originaria confraternita del fuoco che operava in lavori di metallurgica si trasformò in una Scuola iniziatica.

Gli Ard-rì e la civilizzazione europea. Ard-rì and European civilization.

La Scuola del Fuoco iniziò il suo operato formando i primi druidi, gli Ard-rì, che avrebbero in seguito civilizzato tutto il continente europeo. Personaggi che più tardi, nel mito medievale del Graal, sarebbero stati identificati con le creature semidivine che avevano raccolto la gemma verde per trasformarla in una coppa di conoscenza. Fetonte, sempre secondo la leggenda, ampliò la sua Scuola iniziatica dando vita all’Ordine monastico-guerriero dello Za-basta che prendeva nome dal pettorale che ciascuno dei suoi appartenenti indossava.

Un Ordine che per certi versi preannunciava quello che molti millenni dopo sarebbe stato l’Ordine dei Cavalieri del Tempio. E così come fece l’Ordine dei Templari in un’Europa imbarbarita, anche lo Za-basta si impegnò a un’immane civilizzazione di un pianeta che, dopo la fine dell’era dei grandi sauri era tutto da ricostruire.

In breve tempo le abitazioni fatiscenti del primo borgo si trasformarono in dimore più solide e il borgo prese a ospitare commerci, mense di ristoro e strutture ospedaliere. Nei secoli successivi comparvero mura di protezione in pietra che si svilupparono, progressivamente alla crescita dei residenti, in una vera e propria città-fortezza. Successivamente, dopo il congedo di Fetonte dagli uomini, la città-fortezza si trasformò in un’immensa città megalitica che si espanse per tutta la valle.

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I giardini di Rama. The Rama gardens.

Fetonte a Rama.  Fetonte to Rama.

 

Una città che nei millenni a venire verrà ricordata con il nome di Rama, nome che faceva riferimento alla «roccia» (in un antico termine gaelico), alla pietra con cui era stata costruita; sembra che fosse anche la contrazione della parola corrispondente al significato di «Città dei tre draghi», riferendosi ai periodi di ricostruzione della città che ospitava il «Drago». Secondo la tradizione druidica, Fetonte avrebbe anche portato in dono agli uomini un albero dai poteri particolari, l’Yggdrasil, l’Albero della Vita, che si estende tra i mondi, in grado di donare benessere e conoscenza a chi lo seminava e lo coltivava.

 

Un simbolismo che porta l’Yggdrasil a fondersi con l’esperienza introspettiva e creativa della meditazione, considerata la base fondamentale della Scuola iniziatica di Fetonte. Nelle leggende del druidismo piemontese, Fetonte viene ritenuto infatti anche come il dispensatore dell’arte dell’Alchimia dell’interiore. Prima di lasciare gli uomini, Fetonte avrebbe fatto costruire una grande ruota d’oro, di circa due metri di diametro, forata al centro, in cui era racchiusa tutta la conoscenza trasmessa agli umani.

Fetonte, le Rune, l'alfabeto Oghamico, i Pelasgi e l'antico Egitto. Fetonte, the Runes, the Oghamic alphabet, the Pelasgians and ancient Egypt.

Alcune antiche tradizioni bretoni confermano questa interpretazione ritenendo Fetonte il primo iniziatore dell’Alchimia, la cui origine non sarebbe da situare in Egitto ma nel continente europeo. Fetonte avrebbe insegnato anche la scrittura e a lui sarebbero attribuite le 22 lettere dell’alfabeto sacro usato dai druidi, ovvero le Rune, e dell’alfabeto Oghamico. Composto da 22 lettere era anche l’alfabeto del re Kadmos, uno dei Pelasgi superstiti del diluvio, ricordato da Deucalione, che aveva distrutto il bacino fertile dell’attuale Mar Nero. Kadmos fece conoscere alle popolazioni dell’antica Grecia l’alfabeto ancestrale dei Pelasgi per ricostruire l’Eden perduto. La narrazione druidica trova un parallelismo con quella dell’antico Egitto, dove la figura del dio Thoth, elargitore della conoscenza della tavola smeraldina, realizzava una «palestra» in cui riunire i suoi auditori più solerti per fortificarli verso le avversità del mondo primordiale.

Tratto dal libro: Rama. Antica città celtica: "Piemonte megalitico tra storia e leggenda" 

di Giancarlo Barbadoro, Rosalba Nattero ed. l'Età dell'Acquario