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Un tempo il Re Vesulo e la sua dolce
Besimauda erano in regnanti di queste
valli.
Si
narra come non di rado succede tra
moglie e marito, che Vesulo e Besimauda
ebbero una discussione riguardo
l’atteggiamento del Re, verso le dame di
corte Vallanta e Soustra (che danno il
nome a due vicine valli).
Vesulo perse le staffe e
tirò un calcione a Besimauda
scaraventandola fuori dal reame. La
regina, esiliata in malo modo dal suo
regno, imprecò contro Vesulo talmente
forte che gli Dei, arrabbiati per tanto
baccano si scagliarono contro la coppia.
L’iea degli Dei si sfogò tramutando
Vesulo e Besimauda in pietra, le due
dame Vallanta e Soustra cosi non
avrebbero potuto più vedere il Re di
Viso.
Vesulo pentito del suo gesto chiese agli
Dei un ultimo desiderio, che lui e la
sua sposa fossero posti talmente in alto
da portersi almeno guardare. Gli Dei lo
accontentarono, cosi Vesulo, il “Re di
Pietra” o di Viso, e la sua dama
Besimauda o Bisalta, vennero posti al di
sopra di tutti i monti, destinati per
l’eternità a guardarsi da lontano
rimpiangendo il loro litigio.
Oggi “Vesulo”, Monviso e “Besimauda,
Bisalta sono due montagne ben visibili,
Il Monviso nelle Alpi Cozie osserva
verso Sud, Bisalta nelle Alpi Liguri. |
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Il Monviso è da migliaia di anni un punto
di riferimento per tutto il basso Piemonte
occidentale:
del resto il suo nome antico, Mons
Vesulus,
deriva da una radice etimologica indoeuropea “ves” che
indica appunto le alture; in pratica il
significato di Monviso è “monte visibile in
alto”.
il Monviso viene più
volte citato nella letteratura classica.
Fu battezzato nell’Eneide di Virgilio Vesulus
pinifer (monte
circondato da pini) e successivamente vi fecero
riferimento Plinio il Vecchio, Pomponio Mela,
Dante e Petrarca. L’eccezionale visibilità di
questa montagna dalla pianura Padana suggerisce
come corretta l’interpretazione che fa risalire
il toponimo al significato di monte
visibile (Vesulus, Vésulo, Viso).
Fra i primi a utilizzare il termine moderno ci
fu Leonardo
da Vinci,
che per individuare una cava nel Saluzzese
nominò la montagna come «Monviso».
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Secondo alcuni studiosi, il grande maestro del
rinascimento avrebbe visitato questi luoghi
durante la realizzazione del traforo voluto da
Ludovico II. La sua forma piramidale e il fatto
che la sua vetta sia più alta di 500mt delle
vette circostanti, le permette di essere ben
visibile anche dalla Pianura Padana. Ai piedi
del Monviso, inoltre, si trova la sorgente del
fiume più lungo d'Italia: il Po. La
sorgente ha origine dai suoi ghiacciai
sopraelevati e dai numerosi laghi interconnessi
posti più in basso alle sue pendici, le cui
acque si raccolgono a Pian del Re, dando
origine ad un torrente che già dalla sorgente ha
una portata non trascurabile. |
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Poco distante dalle sue pendici, nei pressi del monte
Granero,
a 2882 mt di altitudine, si trova il Buco
di Viso,
che fu il primo traforo alpino della storia. Fu
fatto costruire nel 1480 da Ludovico
II, Marchese
di Saluzzo per
facilitare i commerci del marchesato con la
Francia,
transitarono nel tempo muli carichi di sale e
altre merci, lavoratori diretti in Francia alla
ricerca di impieghi stagionali, soldati,
armi....
Attualmente
è totalmente percorribile a piedi in tutti i
suoi 75 metri di lunghezza, anche se si tratta
di una galleria stretta e buia.
Per il grande valore che ha il territorio del
Monviso, da un punto di vista morfologico e
naturalistico, dal 29 maggio 2013 è diventato patrimonio
dell'UNESCO come riserva
della biosfera transfrontaliera con la Francia. |
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Il
Parco
Naturale del Monviso è un area protetta delle Alpi
Cozie.
Il suo
Territorio
si estende
con una superficie di 8334 ettari tra l'alta Valle Po e
la Val Varaita. Ingloba al suo interno la già
riconosciuta Riserva Naturale del Pian del Re e
soprattutto la simbolica Cima del Monviso. La
Storia
di questo parco è molto
recente, esso viene infatti ufficialmente riconosciuto
dalla Regione Piemonte il 1 Gennaio del 2016. Con la
nascita del Parco Naturale del Monviso si può quindi
parlare di una vastissima area protetta nel cuore delle
Cozie, basti pensare che il parco è contiguo al
Parco regionale francese del Queyras,
L'ambiente è da sempre frequentato da escursionisti che
si cimentano soprattutto verso il raggiungimento di
due importanti Rifugi ( il Quintino Sella e il Giacoletti) e che durante le belle escursioni ammirano
da vicino la stupefacente sequenza di laghi, specchi d'acqua dai colori
brillanti
dove il Monviso vi si specchia.
Alcuni
fiori ed erbe della
parco hanno anche delle proprietà
terapeutiche,
già conosciute ed usate in tempi antichissimi.
La Sede amministrativa e
operativa del Parco è situata a Saluzzo (Cn)
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